Il raffreddore è tra le infiammazioni più frequenti delle alte vie respiratorie.
È normalmente caratterizzato da ostruzione, congestione, sgocciolamento e secrezione nasale dovute ad una infiammazione del tratto respiratorio superiore. Le cause del raffreddore comune sono essenzialmente virali. I più conosciuti e frequenti sono i Rhinovirus, gli Adenovirus, i Coronavirus, i Coxackie e i virus influenzali e parainfluenzali, il virus respiratorio sinciziale e alcuni echovirus. Ai sintomi classici suddetti possono essere associati:
- Secchezza o irritazione nasale
- Irritazione della gola
- Starnuti
- Mal di testa
- Perdita parziale e temporanea dell’olfatto e del gusto
- Tosse (30% delle persone infette)
- Raucedine (20%)
- Vomito dopo colpi di tosse
- Irritabilità o irrequietezza
- Febbre (raramente; e se presente di basso grado)
La sintomatologia è molto variabile ed è molto alto il numero dei soggetti asintomatici, cioè con infezione ma senza malattia.
I test di laboratorio (ad es. WBC, CBC, ESR) hanno scarso valore. Il test PCR dei campioni respiratori può essere utile nella valutazione di pazienti gravemente immunocompromessi.
Le complicazioni più frequenti sono: l’ otite media, la sinusite, la bronchite acuta, la faringite e le crisi di asma.
Perché alcuni bambini si ammalano spesso?
I bambini sono più soggetti al raffreddore perché il loro sistema immunitario ancora non possiede un bagaglio di anticorpi tale da poter contrastare l’infezione. Durante la stagione invernale si possono contare anche 6 o 8 episodi di raffreddore, dovuti principalmente agli sbalzi di temperatura e al fatto che si sta spesso in ambienti chiusi (scuola, asili, negozi, cinema, palestra), laddove il contagio può avvenire più facilmente.
Come va trattato il raffreddore? Qual è la prognosi?
Le infezioni da rinovirus (circa duecento tipi) sono lievi-moderate e auto-limitanti; e generalmente, il trattamento non è necessario. Lo specialista di solito consiglia il riposo e l’idratazione. Il recupero completo è di solito osservato entro 7 giorni per adolescenti e entro 10-14 giorni per bambini.
I farmaci da banco a libera vendita per il raffreddore sono sicuri per i bambini?
La FDA (Food and Drugs Administration) e alcune aziende produttrici di farmaci affermano che nei bambini sotto i 4 anni non dovrebbero essere somministrati i seguenti farmaci:
Antistaminici (come bromfeniramina, clorfeniramina maleato, difenidramina e altri)
Decongestionanti (pseudoefedrina e fenilefrina)
Soppressori della tosse (destrometorfano)
Espettoranti per la tosse (guaifenesin)
Questi principi attivi sono presenti in diversi prodotti da banco a vendita libera cioè senza ricetta medica. Numerosi clinici, probabilmente sotto la spinta dell’industria farmaceutica, hanno proposto l’utilizzo della vitamina C per prevenire il raffreddore. Studi controllati rivelano un beneficio terapeutico minimo e nessuna azione preventiva. In ogni caso, non sono raccomandate dosi elevate di vitamina C nei bambini
Educazione del paziente
Il contagio, in particolare, si verifica tramite le goccioline di saliva, che passano da un individuo all’altro mediante starnuti, colpi di tosse, bevendo negli stessi bicchieri o attraverso il contatto indiretto.
Poiché la diffusione e la trasmissione della malattia avviene generalmente tramite le secrezioni nasali presenti sulle mani del bambino malato, è importante incoraggiare genitori e figli a lavarsi le mani frequentemente. Inoltre, è fondamentale enfatizzare altre misure ambientali per aiutare a controllare le infezioni, come evitare il contatto dito-occhio e dito-naso e tossire e starnutire, se non si ha un fazzoletto, nell’incavo del gomito.
I genitori dovrebbero essere informati che il raffreddore è più frequente in alcuni periodi dell’anno e che 6-12 episodi all’anno possono essere normali per i bambini piccoli, specialmente se frequentano l’asilo o la scuola materna. I frequenti raffreddori spesso auto-limitanti non sono indicativi di un deficit del sistema immunitario di un bambino e non richiedono un trattamento antibiotico. Pertanto, non è necessario escludere i pazienti con raffreddore comune dall’asilo o dalla scuola.
Consigliare ai pazienti di consultare un medico se la febbre supera i 38,9 ° C (102 ° F), se si sviluppano significative difficoltà respiratorie o se i sintomi non scompaiono entro 10-14 giorni. Lo scarico nasale purulento viene comunemente rilevato dopo i primi giorni dell’infezione e non è indicativo di un’infezione batterica o della necessità di antibiotici.
Numerosi clinici hanno proposto l’utilizzo della vitamina C per prevenire il raffreddore. Studi controllati rivelano un beneficio terapeutico minimo e nessuna azione preventiva. In ogni caso, non sono raccomandate dosi elevate di vitamina C nei bambini.
Quando chiamare il medico
Consultare un medico se la febbre supera i 38,9° C, se si sviluppano significative difficoltà respiratorie o se i sintomi non scompaiono entro 10-14 giorni. Se il bambino ha l’asma, il diabete o altre malattie croniche, è necessaria una visita medica perché probabilmente ha necessità di cure farmacologiche.
L ‘aspirazione del naso e i lavaggi nasali con soluzioni saline seppur diffuse non hanno effetto terapeutico dimostrato.
Bibliografia:
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